mercoledì 30 novembre 2011

Patisserie, Felder e la frolla montata




Eccolo quì. Ho montato una mensola bella in alto quasi solo per lui. Ho rubato un libro di francese a mia madre per riuscire almeno a leggerlo (ho detto leggerlo non capirlo). E' lui. L'indispensabile. Esagerata? Forse, ma adoro Christophe Felder. Le sue ricette sono meravigliose, semplici, eleganti. Non è il tipo che strafà con gli ingredienti e neanche quello dalle ricette arzigogolate con ingredienti pesati al grammo. Chiaro, efficace. Cosa vuoi di più da un uomo. :)
Beh, per cominciare sono andata sul facile. Volevo preparare dei pasticcini di frolla montata, sulla rete ce ne sono moltissimi, molto diversi tra loro, i libri di cucina straripano delle varianti più o meno appetibili. Ma io ho lui e vado sul sicuro.... almeno spero! Ma si si.







Ecco a voi la ricetta presa pari pari dalla Bibbia Rosa:
375 gr di farina 00
250 gr di burro molto morbido
150 gr di zucchero a velo 
12 cl di latte a temperatura ambiente
1 cucchiaino di vaniglia liquida (io avevo quella in polvere Bio e l'ho sciolta nel latte)
1\2 bacca di vaniglia (non l'avevo e ho fatto senza)

Setacciare la farina. in un recipiente mescolare insieme con l'aiuto di una spatola il burro e lo zucchero a velo. Incorporare il latte e la vaniglia. Quando il composto sarà omogeneo, aggiungere la farina setacciata, i grani di vaniglia e finire di mescolare tranquillamente. Ricoprire una teglia con la carta da forno. Mettere il composto in un sac a poche e formare i biscotti. Lasciare riposare 30 minuti a temperatura ambiente. Intanto accendere il forno a 180°. Quando la pasta si sarà leggermente asciugata, infornare per 15-20 minuti. Lasciar freddare e ... buon appetito!


Ne ho fatta anche un'altra variante semplicemente inzuppando mezzo biscotto freddo nel cioccolato fondente (200 gr circa) sciolto a bagnomaria, ed ecco il risultato.

 

giovedì 24 novembre 2011

nuova torta stavolta all'ananas

Quasta torta è il frutto delle confezioni rismarmio. Sai quando compri le mega offerte da 36 vasetti di yogurt tutti i gusti e c'è sempre il gusto che non piace a nessuno e che rimane in fondo al frigo per mesi, ecco, più o meno così è andata per il vasetto di yogurt all'ananas che nessuno ha voluto. Non sono passati mesi ma la data di scadenza si avvicinava e allora invece che finire nel secchio è finito nello stampo. Il tutto condito con pezzi di ananas fresco. Il risultato a giudicare dalla velocità con cui è stata mangiata è ottimo!

1 vasetto di yogurt all'ananas
2 vasetti di farina 00
1 vasetto di fecola di patate
2 vasetti di zucchero di canna
1 vasetto scarso di olio di semi
3 uova
1 bustina di lievito per dolci (io utilizzo il Cremor tartaro)

Sbattere bene le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere la farina e la fecola setacciate insieme al lievito, l'olio e lo yogurt. Spolverare con zucchero di canna. Infornare a 180° in forno preriscaldato per 35 o 40 minuti. Buon appetito!

mercoledì 23 novembre 2011

Dieci buoni motivi per volere una Doula

 

1) La figura professionale della Doula è quella di una facilitatrice della migliore esperienza di maternità.

2) Aiuta i genitori a fare scelte informate e consapevoli durante la gravidanza e il parto.

3) Come esperta di maternage accompagna e sostiene i genitori nel loro personale e unico percorso, rafforzando la loro fiducia in sè stessi e nelle loro competenze in un clima di non giudizio.  
4) La doula garantisce continuità durante tutto il percorso nascita e nel puerperio.
 

5) Accompagna la donna in travaglio e durante il parto, praticando massaggi e sostenendola nelle posizioni che sente più congeniali per lei.
 

6) E' un aiuto prezioso per le madri giovani, single e nei casi in cui il compagno non può essere presente.
 

7) Offre un supporto pratico ed emotivo concreto anche dopo il parto, per tutta la durata del puerperio e anche oltre.
 

8) Accompagna la madre nell'avviamento dell'allattamento e offre un costante aiuto informato alla coppia.

9) Aiuta il comagno ad affrontare e vivere pienamente la nascita del bambino

10) La Doula aiuta a vivere la nascita in maniera informata, competente e attiva, in un clima accogliente e nel rispetto delle singole identità culturali, religiose e personali.

venerdì 11 novembre 2011

san martino


La leggenda di San Martino
In un freddo giorno d'inverno un ufficiale romano attraversa, ritto sul suo cavallo, la porta della città di Amiens. Egli vede un mendicante e si impressiona molto perché questi é nudo. Cosa mai fare? Evidentemente finora nessuno aveva avuto pietà di lui, nessuno gli aveva dato qualcosa con cui potesse difendersi dal freddo! Il cavaliere pensa tra sé e sé: che questo povero stia seduto proprio qui e ora, non è un caso. Io passo di qui proprio adesso per poterlo aiutare. E Martino, così si chiamava l'ufficiale, decise subito, prese la spada e dato che non aveva null'altro, tagliò in due il suo mantello e ne diede una metà all’uomo che stava gelando. Poi si riavvolse nella metà che gli rimaneva e rapidamente riprese la sua strada. Ma nella notte successiva fa un sogno: gli appare Gesù che porta come veste il pezzo del mantello che lui aveva donato. La visione non lo abbandona e trasforma la sua vita. Il giorno dopo, nel suo diciottesimo anno, egli chiede il battesimo e diventa cristiano. Subito abbandona definitivamente il servizio delle armi e dedica la sua vita all'amore di Cristo. Così Martino si fece monaco nei pressi della città di Tours e da allora si adoperò per la propagazione del Cristianesimo nella popolazione delle Gallie, facendo molti viaggi per predicarlo nella Francia centrale ed occidentale, soprattutto nelle aree rurali. Nel corso di questa opera egli divenne estremamente popolare, e nel 371 d.C. fu nominato vescovo di Tours. Qui la leggenda racconta che dapprima egli, modesto come era, era riluttante a assumere questa carica, motivo per cui si nascose in una stalla piena di oche. Ma il rumore fatto da queste rivelò il suo nascondiglio alla gente che lo stava cercando per farlo vescovo.
Pare che da questo fatto sia venuta l’usanza, molto diffusa anche nella nostra campagna, di festeggiare la ricorrenza di San Martino l’11 novembre con un bel pranzo a base di arrosto di oca! 

La tradizione vuole che questo giorno venga accompagnato dalla luce delle lanterne costruite con i bambini per l'occasione, si cantano canzoni e si leggono fiabe. Molti fanno anche dei biscotti sagomati per l'occasione a forma di cavaliere o di lanterna. Buona serata!

martedì 1 novembre 2011

Excuse moi Monsieur Sacher.



Le origini della più famosa torta al mondo, la Sacher Torte originale, sono da far risalire al 1832, quando un'apprendista pasticciere di 16 anni di nome Franz Sacher, mentre sostituiva lo chef che era sul letto di morte presso la corte del Principe Metternich, creò un dessert per degli ospiti particolari: La Sacher Torte Originale.
I suoi sforzi furono del tutto ripagati dal pieno successo riscosso. 

Fino ad oggi la ricetta della Sacher Torte originale, che prevede esclusivamente l'utilizzo di prodotti puramente naturali senza conservanti, è un segreto molto ben conservato dell'Hotel Sacher.
La Sacher Torte Originale è, inoltre, protetta da un marchio di fabbrica e, ad oggi, non ci sono licenze per la rivendita di questo prodotto o altro in nessuna parte del mondo.
Per garantire la conservazione ottimale di questa specialità, viene raccomandata una conservazione ad una temperatura tra i 16°C e i 18°C.
La Sacher Torte Originale viene servita al suo meglio con panna montata non dolce e una tazza del Caffè Sacher Originale o the.




La mia ricetta invece è lontana dall'essere memorabile come quella originale ma era la mia prima volta e (come si sa) non è mai la migliore. Dopo una lunga ricerca avevo scelto la ricetta (ne esistono davvero un'enormità) che mi sconfinferava di più, un pò aggiustata in corso d'opera, ma il risultato non è dei migliori. La mia bestia nera è l'albume a neve (roba da poco per una che sogna di fare la pasticcera!). Sicuramente io sbaglio qualcosa, o li monto troppo poco o non mescolo abbastanza dolcemente (oppure come in questo caso si sveglia il bimbo proprio a metà dell'opera), ma il composto non risulta mai soffice ed umido come dovrebbe. Dovrò esercitarmi parecchio e magari provare anche qualche altra versione, che ovviamente allego di seguito. Molte ricette della Sacher prevedono tempi di cottura biblici (1 ora e oltre), ma io l'ho sfornata dopo 50 minuti ed era anche troppo "biscottosa".
Scriverò la ricetta così come l'ho eseguita ma la prossima volta sicuramente farò degli aggiustamenti. Presterò più cura agli albumi e forse sarebbe anche meglio incorporare prima la farina ed infine gli albumi a neve. La cottura del forno rimane da sperimentare. 50 minuti bastano secondo me, ma è da verificare.

Ingredienti per uno stampo di 20 cm
140 gr di farina
140 gr di burro
110 gr di zucchero a velo
un bacello di vaniglia
130 gr di cioccolato fondente
330 gr di marmellata di albicocche (ce ne vorrebbe anche di più)

Per la glassatura:
100 gr di cioccolato fondente
150 gr di zucchero semolato
0,8 dl di acqua

Per la scritta:
50 gr di cioccolato
25 gr di panna fresca

Lavorare il burro fino a renderlo cremoso e mescolarlo con lo zucchero a velo e il bacello di vaniglia. Separare i tuorli dagli albumi e unire i primi, uno alla volta, al composto di zucchero. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, lasciarlo intiepidire e mescolarlo alla crema di burro. Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e amalgamarli con delicatezza. Unire la farina setacciata e mescolare tutti gli ingredienti sempre con molta delicatezza. Versare l'impasto in uno stampo a cerniera imburrato e rivestito di carta da forno e cuocere in forno già caldo a 170° per un'ora. Lasciarla riposare e trasferirla su una graticola.
Scaldare la marmellata e passarla al colino. Tagliare a metà la torta e farcirla con la marbellata di albicocca aiutandosi con un pennello da cucina. Ricoprire e spennellare abbondantemente anche sopra e ai lati.
In una casseruola sciogliere lo zucchero nell'acqua, portare ad ebollizione e togliere dal fuoco. Aggiungere il restante cioccolato rimasto e mescolare fincè non sarà sciolto completamente. Lasciare intiepidire (molto, deve risultare una bella crema densa) mescolando continuamente (e quì ci si fanno i muscoli!) per evitare che si formi la crosticina in superficie. Versarla sulla torta lasciando che coli in abbondanza sui bordi. Lasciare asciugare per un paio d'ore. 
Per la scritta, fare bollire la panna in un pentolino e versarla sopra il cioccolato tritato. Mescolare finchè il composto non risulterà omogeneo. Mettere in un sac a poche e procedere con la scritta.
Beh, la prossima spero che venga sicuramente meglio.
Buon appetito!

Altri link dove trovare ispirazioni:
Sigrid
la versione di  Luca Montersino
Misya 
buonissimo 
dolce pasticceria 
anice e cannella
dolci a go go 
fior di frolla 
torte al cioccolato